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INTERNO 3

Onde materiche

Nel senese l’interior designer Antonio Lionetti ha creato un concerto sinfonico di materie, un’ode alla terra e alle radici

Per lo scultore Henry Moore era genuina, se non ovvia, la sua esegesi artistica. «Semplicissimo – diceva – mi metto davanti a un blocco di marmo e tolgo l’eccesso». Lapalissiano, nevvero? Se ci si pensa sì: lui prefigurava la forma, toglieva il plus dal dono generoso della natura, che sia esso un blocco di marmo o un legno nodoso, e plasmava, a suon di scalpello. Lo scultore britannico partiva proprio dal senso profondo della consistenza di ciò che doveva foggiare, veicolando, con la forza della mano e di uno sguardo visionario, lo sciabordio delle sue emozioni.